Festa di Sant’Agata a Catania

Festa di Sant’Agata a Catania: Sant’Agata è la protettrice dei fonditori di campane (che venivano suonate nel momento in cui la santa veniva invocata). E’ la protettrice dei tessitori (secondo la leggenda per cui Agata, avrebbe convinto un uomo odioso che voleva prenderla in matrimonio ad aspettare che venisse conclusa una tela che stava realizzando,

che lei tesseva di giorno e scuciva di notte), dei vigili del fuoco (poiché in epoca medievale veniva invocata per la protezione dagli incendi) e delle donne colpite da malattie al seno (poiché Agata viene uccisa dopo aver subito l’amputazione delle mammelle).

La vita

Agata nasce a Catania intorno al 235 d.C. Impegnata nella catechesi preparando i giovani a essere battezzati, comunicati e cresimati, ella subisce delle molestie dal proconsole Quinziano, arrivato a Catania allo scopo di far rinunciare alla fede i cristiani. Si infatua della ragazza e dopo aver saputo della sua consacrazione,

le impone di rinnegare la propria fede. Agata, però, rifiuta di adorare gli dei pagani. E per questo motivo viene affidata alla custodia rieducativa di Afrodisia, cortigiana corrotta, con lo scopo di sottometterla alla volontà del proconsole.

Ma ciò non è servito a nulla in quanto la giovane non ha mai perso la fede in Dio al punto che le sue tentatrici rinunciano all’impegno di corromperla e la riconsegnano a Quinziano. Agata viene quindi portata in carcere,

dove subisce molteplici violenze che hanno lo scopo di farle cambiare idea. Agata viene fustigata e,

tramite delle tenaglie, è sottoposta a un crudele strappo delle mammelle e infine è costretta a camminare sui carboni cocenti. Agata muore nella sua cella la notte del 5 febbraio 251. Le reliquie di Sant’Agata si trovano attualmente nel duomo di Catania.

La festa di sant’Agata è la più significante festa religiosa della città di Catania, giorni di culto, devozione,

folclore e tradizioni, ed è una tra le feste religiose cattoliche più seguite, proprio per il numero di persone che attira.

La processione

Uno dei tre giorni è riservato all’offerta delle candele. Un’usanza popolare vuole che i ceri donati siano alti o pesanti quanto la persona che chiede la protezione. La giornata di festa si conclude con uno spettacolo di giochi pirotecnici in piazza Duomo. I fuochi artificiali durante la festa di sant’Agata, assumono un significato particolare, perché ricordano che la patrona, vigila sempre sul fuoco dell’Etna e di tutti gli incendi.
Tre differenti chiavi, ognuna custodita da una persona diversa, sono necessarie per aprire il cancello di ferro che protegge le reliquie in cattedrale: una la custodisce il tesoriere, la seconda il cerimoniere,
la terza il priore del capitolo della cattedrale.

Candelore

La festa di sant’Agata è indissolubile dalla tradizionale sfilata delle candelore, ceri rivestiti con decorazioni artigianali, puttini in legno dorato, fiori e bandiere. Ognuna delle 11 candelore possiede una precisa identità.I DOLCI TRADIZIONALI
Non potevano mancare, i dolci legati alla tradizione della santa catanese. Oltre alla famosa calia e simenza, vengono realizzati dolciumi che hanno un riferimento a sant’Agata, come i Cassateddi di Sant’Aita e le Olivette. Le cassateddi, o Minni di Sant’Aita fanno riferimento alle mammelle che furono strappate alla santa durante i martiri a cui venne sottoposta, per obbligarla a rinunciare la sua fede. Le olivette, invece, si riferiscono alla leggenda che ella, inseguita dagli uomini di Quinziano, si fosse fermata a riposare un istante.