Il Festino di Santa Rosalia

(U fistinu in siciliano) si svolge nel mese di luglio a Palermo.

Rosalia, nacque nel medioevo ed era la più bella dama del Palazzo e la prediletta di Ruggero. Essa decise non solo di abbandonare la Corte, non solo di rifiutare un prestigioso matrimonio, ma di farsi prima monaca basiliana. Il suo non fu il “ritirarsi dal mondo”, ma il rifiuto del privilegio, per prendersi cura degli umili, dei poveri, di coloro che non hanno nulla.

Della vita di Rosalia si racconterà alla Cattedrale attraverso lo spettacolo popolare. Sette scene compongono la narrazione con voci vhe recitano e musiche delle diverse epoche che passano dalla nascita di Rosalia alla sconfitta della Peste.

Il Festino di Santa Rosalia, patrona di Palermo è un evento che attira in città migliaia di turisti. Esso celebra la liberazione della città dalla peste del 1624. La notte tra il 14 e il 15 luglio migliaia di palermitani accompagnano la lunga marcia del Carro della Santuzza. Un mix di folklore e religione che trova il suo culmine nei fuochi d’artificio che illuminano il foro Umberto I fino alla Cala.

Tema

Il tema sono le donne. Le donne che accudiscono, le donne custodi delle debolezze della nostra civiltà imperfetta.

E quindi un Festino totalmente al femminile, dalle ballerine e dalle attrici che eseguono le loro performance, alle donne che, sono incaricate di portare fisicamente il carro. Donne della società civile, imprenditrici, operaie, casalinghe, artiste… le donne di Palermo che portano il carro.

La processione

Il percorso divenne sempre più lungo e complesso con i passare degli anni, fino a coinvolgere buona parte della città. Alla processione partecipano di diritto molte confraternite, la più antica e famosa è la Confraternita di Santa Rosalia dei Sacchi, costituita nel 1635 e formata da barbieri e calzolai (varberi e scarpari).

Il carro

Il carro, metafora del trionfo della santa, diventa ben presto il centro della celebrazione, assume subito dimensioni notevoli ed è stato più volte sostituito, nella ricerca di effetti scenografici sempre più solenni. 

Le tradizioni culinarie

Durante le celebrazioni si consumano cibi che fanno parte della tradizione palermitana: la Pasta con le sarde (la pasta chî sardi). I babbaluci (lumache bollite con aglio e prezzemolo), lo sfincione (‘u sfinciuni). Il polpo bollito (‘u purpu), calia e simenza (‘u scacciu), la pannocchia bollita (pullanca) e l’Anguria (detto ‘u muluni).