Il culto di Maria Santissima del Soccorso a Sciacca ha antichissime tradizioni che risalgono al 1432 quando essa arrivò nella cittadina per mare e fu portata in chiesa dai giovani marinai dando così origine al privilegio, che i pescatori ancora oggi hanno, nel portare il simulacro della Madonna nelle processioni.
La storia narra che durante la processione del 2 Febbraio del 1626, quando l’epidemia della peste aveva decimato la popolazione, i saccensi ricorsero alla Vergine del Soccorso portandola in giro per i vicoli e strade del paese, pregando e invocando il suo aiuto nella speranza di un miracolo.
Quando la sacra statua in processione arrivò nella piazza del mercato, oggi l’attuale via Licata, si vide levare dalla base della Madonna una nuvola di fumo che fece cessare la peste che incombeva sulla città di Sciacca guarendo all’istante tutti i saccensi.
Il miracolo attribuito alla Madonna la fece eleggere Santa Patrona di Sciacca e il popolo promise in modo solenne di portare il suo simulacro “per sempre e irrevocabilmente” in processione il 2 febbraio e il 15 agosto di ogni anno.
In memoria di quel prodigio i saccensi rinnovano il voto, pronunciato quel giorno, di compiere un pellegrinaggio il giorno prima e l’indomani di portare in processione il simulacro marmoreo della Madonna, eletta patrona della città, su una vara seicentesca ornata da gioielli d’oro, d’ argento e in corallo, donati dai devoti che hanno chiesto delle grazie.
Durante i festeggiamenti, in via Licata si svolge il tradizionale rito della “Fumata”: una nube di incenso si propaga nell’aria rievocando il miracolo della liberazione dalla peste.
Un centinaio di marinai scalzi portano a spalla la vara, pesante alcune tonnellate, in processione per le vie del centroed è uno spettacolo veramente da non perdere.