L’isola Ferdinandea
L’isola Ferdinandea (ìsula Firdinandea in siciliano, storicamente nota come Graham Island in inglese e île Julia in francese) è una vasta piattaforma rocciosa situata a circa 6 metri dalla superficie marina, nel Canale di Sicilia, tra Sciacca e l’isola di Pantelleria.
“C’era una volta un’isola che adesso non c’è più”, sembrerebbe l’inizio di una favola per bambini e invece descrive una storia realmente accaduta. Era il 1831 quando, nel canale di Sicilia, emerse la bocca di un vulcano sottomarino che diede vita a un’isola di forma conica con due laghetti sulfurei e una sorta di torrente che trascinava verso il mare l’acqua del cratere.
Il territorio aveva una superficie di circa quattro chilometri e un’altezza di sessantacinque metri. L’isola era composta soprattutto da tefrite, materiale roccioso eruttivo facilmente erodibile e le onde del mare, quindi, non impiegarono molto tempo prima di sbriciolarla totalmente.
Nel gennaio del 1832 l’isola scomparve definitivamente, ma la breve vita di questo pezzo di terra non impedì ai sovrani dell’epoca di rivendicare a turno la proprietà della stessa.
I primi resoconti sull’attività sottomarina dell’isola risalgono alla prima guerra punica, successivamente essa apparve e scomparve alcune volte nel corso del XVII secolo rimanendo comunque in superficie solo per tempi brevissimi.
Nel periodo in cui si è trovata sopra il livello del mare, l’isola si presentava con una forma conica per via della sua attività vulcanica e, proprio a causa di quest’ultima, la sua superficie era rocciosa e formata da materiale residuo delle varie eruzioni.
Nel 1846 e nel 1863 l’isoletta riapparse ancora in superficie per poi scomparire nuovamente dopo pochi giorni. Di essa rimangono solo i molti nomi avuti in seguito alla disputa internazionale: Giulia, Nerita, Corrao, Hotham, Graham, Sciacca e Ferdinandea.
I recenti studi effettuati dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hanno scoperto che “Ferdinandea” fa parte di un sistema di vulcani sottomarini molto sviluppato: l’isola è infatti uno dei coni accessori del vulcano sottomarino Empedocle, un gigantesco edificio vulcanico che ha molto in comune con l’Etna, il più noto vulcano della Sicilia.
L’isoletta suscitò subito l’interesse dell’Inghilterra prima e della Francia poi in quanto, entrambe le Nazioni, cercavano punti strategici nel Mar Mediterraneo per gli approdi delle loro flotte sia mercantili che militari.
Il Re Ferdinando II, constatando l’interesse internazionale che l’isoletta aveva suscitato, inviò sul posto la corvetta bombardiera “Etna” al comando del capitano Corrao il quale, sceso sull’isola, piantò la bandiera borbonica battezzando l’isola “Ferdinandea” in onore del sovrano.
Non passò molto tempo che l’isola iniziò la fase di inabissamento, difatti le persone che viaggiavano sul vaporetto Francesco I riferirono che l’isola aveva un perimetro di mezzo miglio e l’altezza si abbassava sempre più.
Nel mese di settembre del 2006 è stato posizionato un sensore di pressione sulla vetta sottomarina della Ferdinandea per il monitoraggio dell’attività sismica dell’importante edificio vulcanico.
Il “sarcofago” contenente lo strumento di misurazione registratore è stato recuperato da un’altra equipe il 22 settembre 2007.